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Pane sottosopra

C’è una superstizione, riguardante il pane, che sembra essere alquanto comune nei Paesi del Mediterraneo: non metterlo mai in tavola sottosopra.

E perché? Beh ci sono due spiegazioni a questa usanza: una sacra ed una laica, per così dire.

Quella legata alla religione prima: nei Paesi di tradizione cattolica, il pane è ritenuto sacro, come corpo di Cristo.

Il porlo sottosopra è quindi considerato un peccato ed una mancanza di rispetto verso il Salvatore.

Vi è anche un’altra tradizione cattolica per cui, se il pane cade a terra, si deve baciare per scongiurare la maledizione (dicono altri per farsi perdonare il peccato).

L’altra motivazione è più curiosa: essa nasce nella Francia del Tardo Medioevo.

Tra i personaggi più temuti e odiati c’era il boia.

D’altronde, in quell’epoca di giustizia non proprio equa ed imparziale, non era facile fidarsi delle autorità. L’antipatia verso i giustizieri dello Stato era così comune che anche i fornai, il più delle volte, non ne erano immuni,

Questi infatti nascondevano il pane o si rifiutavano di venderlo agli impiccatori (ci vorrà ancora qualche secolo per la ghigliottina).

Allora, per decreto regio, si costrinse i boulangers a tenere da parte il pane, perché anche il boia aveva diritto a mangiarlo.

I fornai ubbidirono, ma si riservarono il diritto di farlo con farine di più bassa qualità. Per contraddistinguerlo dai prodotti riservati alla gente comune, lo appoggiavano sottosopra sul bancone.

Ecco quindi che, nell’immaginario collettivo, il pane al contrario era un portatore di lutto e di disgrazia, e dunque da evitare.

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