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Aria di frittura

Il grano saraceno non è un tipo di grano.
La febbre da fieno non è “Febbre”
E le friggitrici ad aria non sono in realtà “friggitrici”.

Non sto affermando che non funzioni, né che non sia adatta per deliziose ricette, ecc. ecc..
Quello che dico è abbastanza semplice: non è una friggitrice.

Perché? Beh, prima di tutto, “friggere“, e qui ci arriviamo benissimo tutti, significa “cuocere il cibo nei grassi“. Puoi friggere con olio d’oliva, strutto, burro, olio di cocco, olio di girasole e così via…
Non appartenendo l’aria alla categoria dei “grassi”, va da sé che “friggere utilizzando l’aria” è un nonsense bell’e buono.

Quello che piace di più delle pietanze fritte è la disidratazione della parte esterna del prodotto, la quale diventa croccante, al contrario della parte interna, che rimane morbida e gustosa.
Ciò è dovuto alla velocità con cui i grassi liquidi, portati ad alte temperature, riescono a innescare la “reazione di Maillard“.

Tornando alla friggitrice ad aria: questa è dotata di un resistore e di una ventola, oltre che di un cestello per contenere il prodotto da cucinare (non dirò “friggere” neanche sotto tortura).

La macchina, essendo solitamente di dimensioni compatte, può raggiungere temperature elevate in tempi abbastanza rapidi, cuocendo i cibi con un moto d’aria convettivo: il calore viene trasferito dal sistema a temperatura più alta (l’aria) a quello a temperatura più bassa (il cibo).

E, grazie ai suoi componenti (di norma particolarmente performanti) e al piccolo volume della camera interna, questo fenomeno è abbastanza veloce da rendere facile la cottura dei cibi rendendo croccante l’esterno senza bruciare l’interno.

Ora, se quanto sopra vi ricorda un normale forno a convezione, è colpa vostra, non mia!

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