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La First Lady e la cucina della Casa Bianca

Quando Franklin Delano Roosevelt fu eletto per la prima volta alla Casa Bianca, sua moglie, Anna Eleanor, fu sin da subito decisa a ritagliarsi per se stessa un ruolo più attivo di “First Lady”.

Sapeva che essere un personaggio pubblico significava un’enorme responsabilità di fronte alla nazione. Soprattutto durante quel periodo, in cui la Grande Depressione aveva ridotto allo stremo grossi strati della popolazione.

Ed una delle sue decisioni fu di trasformare la cucina della Casa Bianca in una sorta di “studio”, da cui mostrare (attraverso radio e giornali) a milioni di famiglie un nuovo tipo di cucina responsabile: ossia un modo di cucinare i pasti utilizzando ingredienti economici e prontamente disponibili.

Per renderlo possibile, Eleaonor richiese in prima persona che la cucina fosse rinnovata con attrezzature moderne ed efficienti.

Tutto bene quindi, se non fosse per un uno sbaglio: affidò la responsabilità delle operazioni a una sua vecchia amica, la signora Henrietta Nesbitt.

Henrietta non era infatti un’ottima cuoca; anzi, a quanto pare, non era nemmeno una cuoca appena decente.

I pasti erano orribili. Non ci volle molto perché la leggenda su quei piatti grigi, insipidi e tristi si diffondesse in tutta Washington DC.

Secondo voci di corridoio dell’epoca, agli invitati veniva caldamente consigliato di “pranzare prima a casa propria”.

Quindi, in conclusione: forse una cucina rinnovata nuova di zecca non farà di te un grande chef.

Ma se sei già un buon cuoco, facci pure un pensierino!

Beh … questa è la mia opinione disinteressata, ovviamente …

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