ARREDAMENTI INOX

Harry Brearley forse non è un nome che richiama subito un’immagine, almeno a coloro che non sono degli esperti di storia industriale.
Metallurgista, nato e cresciuto a Sheffield, nel Regno Unito, tra il XIX e il XX secolo. Il giovane Harry imparò l’arte di lavorare il metallo da suo padre quando aveva solo 12 anni. Non qualcosa di insolito in una città all’epoca riconosciuta come la capitale europea della metallurgia.
Durante il periodo immediatamente precedente alla Grande Guerra, i governi dei paesi occidentali stavano spendendo una parte enorme del loro budget in spese militari. La produzione di armi era potenzialmente una grande fonte di reddito per le aziende metallurgiche.
Harry decise quindi di ricercare un nuovo materiale per le canne di pistole e fucili, visto che il mercato richiedeva insistentemente dei materiali più resistenti all’erosione dovuta alle alte temperature.
Un giorno, fu sorpreso da una lega in particolare. Quando stava per immergere questa in un acido minerale altamente corrosivo (al fine di testarne la resistenza), scoprì che era eccessivamente resistente a molte soluzioni acide.
Ed ecco l’idea di Brearley: testare quel materiale su quegli acidi molto comuni in una cucina, come l’aceto, il pomodoro, il succo di limone; questo nuovo materiale poteva risultare molto più redditizio se utilizzato per posate, padelle ed altri tipi di attrezzature per la ristorazione.
Et voilà, nacque l’Acciaio inossidabile: il materiale che rappresenta, sin da allora, la spina dorsale del business delle attrezzature per il catering!

TAVOLI

E se ti dicessi che puoi avere un’astronave nella tua cucina?
Per meglio dire: potresti assemblarne una smontando e riutilizzando tavoli, lavelli e pensili…
Dopotutto questi sono fatti di acciaio inossidabile. Proprio come la SpaceX Starship, il veicolo spaziale progettato dalla compagnia di Elon Musk.
Non molto tempo fa, infatti, l’imprenditore sudafricano ha annunciato che la Starship sarà costruita in inox e non in fibra di carbonio, come è stato finora per i veicoli spaziali.
La decisione è stata presa per diversi motivi: il prezzo più economico, una più facile reperibilità, la forza e la resistenza alle alte temperature del materiale.
Ok, le leghe sono diverse (AISI 301 per la Starship, AISI 304 per le attrezzature per la ristorazione). E lo stesso progetto della SpaceX è ancora alla fase di studio e test dei prototipi.
Comunque, basta questo per dire che la vostra cucina è spaziale!
Vabbé, lasciate perdere le mie battutacce, ed acquistate i tavoli gli altri prodotti Inox Bim in acciaio inossidabile per la cucina del vostro ristorante!

LAVELLI

Vi piacciono i Simpson? Beh, io li adoro, sin da quando ero bambino.
Beh, ve la faccio breve, in un episodio (Bart vs. Australia), Lisa spiegava a Bart che, nell’emisfero boreale, l’acqua scorre in senso antiorario, ed in quello australe in senso orario, per via della “forza di Coriolis”.
In realtà la “forza di Coriolis” è una “forza apparente”: una forza che un osservatore vede al pari di altre forze in talune circostanze.
Ma torniamo al punto…
Beh, no! Il lavandino, come la vasca da bagno, o la piscina, si svuota in un tempo troppo breve per esercitare tale forza.
È stato addirittura calcolato che per vedere l’acqua scorrere nell’altro verso, occorrerebbe che la vasca sia completamente simmetrica, in una stanza totalmente priva di correnti d’aria, e lasciare l’acqua nella vasca a “riposare” tra il riempimento e lo svuotamento, per circa 18 ore.
Comunque, Inox Bim produce lavelli per cucine professionali, e non solo.
Ma non sprecate acqua a fare esperimenti senza senso però!

TAVOLI ARMADIATI

Un giorno, nel settembre 1991, il signore e la signora Simon, una coppia di alpinisti tedeschi, stava facendo un’escursione nelle Alpi Venoste, al confine italo-austriaco.
Ad un certo punto, scoprirono un corpo mummificato: in un primo momento i signori Simon pensarono che appartenesse a qualche povero sfortunato alpinista che non ha più fatto ritorno a casa.
Allertate le autorità, e messi in moto i dovuti accertamenti, quello che si rivelò dopo qualche giorno lasciò in visibilio archeologi da tutto il mondo: quei resti umani, infatti non appartenevano ad uno sventurato scalatore, ma bensì a qualcuno molto più anziano. Era stato appena scoperto trovato il corpo di Ötzi.
Una mummia “naturale” di un uomo (forse un pastore, forse un nobile guerriero) vissuto durante l’età calcolitica, circa 5200 anni fa.
Non molto alto (secondo i nostri standard attuali), era solo 1,60 m; magro (pesava solo 50 kg al momento della morte), di circa 45 anni e con un corpo ricoperto di tatuaggi (non te l’aspettavi, vero? Beh, ne aveva ben 61).
Tra gli oggetti che portava c’era anche una lancia con una punta di rame puro al 99,7% (ecco perché il calcolitico è anche chiamato “Età del rame”).
Ora, ti è mai capitato di rimuovere la pellicola protettiva dall’acciaio inossidabile? Non è mai così facile come vogliono farti credere…
Per questo lavoro il rame è l’ideale: delicato, resistente e non graffia il metallo.
Quindi, lasciati ispirare da Ötzi e costruisci tu stesso una piccola “lancia in rame”! Adattissima anche per i tavoli armadiati di Inox Bim!

LAVAMANI

Il 2 luglio 1881, un signore che rispondeva al nome di Charles J. Guiteau, un avvocato schizofrenico e paranoico con manie di grandezza, spara quattro colpi al Presidente degli Stati Uniti in carica, James A. Garfield.
Due pallottole vanno a segno. Tuttavia, queste, miracolosamente, non danneggiano alcun organo vitale.
Il Presidente viene immediatamente portato in ospedale quindi. Qui i medici lo visitano, sondando la ferita e tentando di estrarre i proiettili a mani nude.
Sia per l’urgenza che richiedeva l’intervento, sia perché non era una prassi all’epoca, i signor dottori non passano prima dal bagno. L’infezione causata dai batteri presenti sulle dita dei chirurghi costa a Garfield un ascesso interno e una polmonite.
Il 19 settembre 1881, dopo settimane di agonia, il Presidente passa a miglior vita.
Quindi sì: non importa chi tu sia e cosa stai facendo.
Lavati sempre bene le mani. Soprattutto prima di operare. E cucinare!

PENSILI

Il suggestivo segreto dei buchi sulle pietre del Colosseo ha dato vita a parecchie leggende, tutte incentrate sul mito della resistenza stoica di Roma e del suo simbolo nei secoli. Saranno stati tentativi dei barbari di buttare giù l’anfiteatro? Oppure segni di armi dal fuoco delle truppe dei Lanzichenecchi durante il Sacco di Roma del 1527? Oppure spiacevoli ricordi degli scontri di artiglieria tra alleati e forze dell’Asse durante la Seconda guerra mondiale?
Beh, la risposta può essere deludente. Il segreto dei buchi sui muri del Colosseo, sostanzialmente, non è un segreto. Questi sono infatti nient’altro che dei fori praticati dagli operai dell’epoca per inserire le grappe metalliche (barre in ferro ripiegate alle estremità) che servivano a tenere fissati i blocchi di pietra, cancelli, grate o altro.
Quindi, se state per montare degli armadietti pensili di Inox Bim, sappiate che tra qualche secolo la vostra cucina potrebbe essere al centro di qualche affascinante enigma!

TAVOLI RISCALDATI

Ci sono delle pietanze che vengono servite in piatti riscaldati. E tutti sappiamo che il principale motivo è che, così facendo, si raffredderanno più lentamente.
È la termodinamica, bellezza!
Il piatto, essendo generalmente in ceramica, materiale con una buona capacità termica, è in grado di mantenere costante la temperatura più a lungo, assorbendo al contempo meno calore dal cibo (il calore si sposta dal corpo più caldo a quello più freddo, vero?).
Poi, per calcolare la temperatura per un servizio ottimale, basterebbe solo tenere a mente la temperatura alla quale dovrebbe essere consumato il cibo, la temperatura iniziale che ha questo quando viene impiattato (insieme ovviamente alla temperatura media del piatto), una stima del tempo necessario a consumare il cibo, la temperatura dell’aria circostante (e magari il tasso di umidità relativa, a voler essere proprio pignoli), ed ovviamente il calore specifico (dato dal rapporto tra capacità termica e massa) del piatto e del cibo.
Oppure fidati e basta. Riscalda i piatti ed il cibo si raffredderà più lentamente!
PS: ti consiglio di farlo con gli armadi riscaldati di Inox Bim. In maniera del tutto disinteressata, eh?

TAVOLI PIEGHEVOLI

Mai sentito parlare di una band punk-rock chiamata Skiantos?
Beh … se il punk non è il tuo genere, probabilmente no.
Ma ascolta questa bella storiella…
Durante un Rock Festival tenutosi a Bologna nell’aprile 1979, gli Skiantos ebbero la brillante idea di portare sul palco una intera cucina, un tavolo, una TV ed un frigorifero.
Dopodiché apparecchiarono la tavola, cucinarono gli spaghetti, ed infine, sedendosi a tavola come fossero una qualsiasi famiglia di domenica a pranzo, li mangiarono. Senza suonare nulla.
Il pubblico, che non “digeriva” bene il fatto di aver pagato per vedere dei ragazzotti abbuffarsi, iniziò a protestare rumorosamente.
Al ché il frontman del gruppo, Roberto Antoni, rispose loro: “Voi non capite proprio un c***o! Questa è avanguardia, brutti pezzi di m***a! Avanguardia!”.
Insomma, per farla breve, la morale della favola è: è sempre il momento buono per gli spaghetti.
E con i tavoli pieghevoli in acciaio inox di Inox Bim puoi farlo dovunque!

TAVOLI PER LAVASTOVIGLIE

“Lui (il cuoco) è un artista, ma la pulizia non rientra nella sua arte. (…) Quando per esempio una bistecca viene presentata al capocuoco per il controllo, lui non la prende con la forchetta: la solleva con le dita e la risbatte giù, fa scorrere sull’orlo del piatto il pollice e se lo lecca per sentire com’è il sugo, lo fa di nuovo scorrere e se lo rilecca, poi fa un passo indietro e contempla il pezzo di carne come un artista contempla un quadro, lo mette a posto con piccole affettuose pressioni delle dita grasse e rosee, che nel corso della mattinata ha leccato centinaia di volte. Quando è soddisfatto prende uno strofinaccio, toglie le impronte dal piatto e lo restituisce al cameriere. E il cameriere naturalmente ficca nel sugo le sue dita, ditacce unte che si passa di continuo fra i capelli impomatati. Ogni volta che a Parigi un piatto di carne costa più di dieci franchi, diciamo, si può esser certi che è stato palpeggiato in questo modo. Nei ristoranti economici è diverso: lì non ci si dà tanta pena, e la roba, tolta con una forchetta dalla padella, viene buttata su un piatto senza toccarla con le mani. Per parlar franco, più si paga un piatto, più sudore e sputo bisogna mangiare.”
G. Orwell, Senza un soldo a Parigi e Londra, 1933
I tempi per fortuna son cambiati, ed oggi i cuochi, e le cucine in generale, sono molto più attenti all’igiene. Per questo suggerisco di dare un’occhiata ai tavoli ingresso ed uscita per lavastoviglie di Inox Bim!

ARMADI DA RIPOSTO

Dalla seconda metà del XVI secolo, e fino al periodo napoleonico o giù di lì, un fenomeno ha spopolato tra le famiglie più nobili d’Europa: la “Wunderkammer”.
Per quanto questo nome, tradotto letteralmente dal tedesco sta ad indicare “stanza delle meraviglie”, inizialmente si trattava di un armadio di legno, di dimensioni più o meno ampie, dove venivano riposti non solo cimeli preziosi, ma anche reperti storici e di interesse culturale e naturalistico, come prototipi di nuove intenzioni, monete antiche, animali impagliati e ritrovamenti fossili.
Insomma, un vero e proprio “armadio delle curiosità” (i più ricchi avevano addirittura una intera stanza) messi a disposizione di ospiti, ed a volte anche, in certi giorni dell’anno, di visitatori di ogni ceto e classe, che segnò il primo passo verso la costituzione dei musei come li conosciamo oggi.
Che poi, è proprio quello che sto cercando di fare di questo sito: un armadio “virtuale” di curiosità.
A proposito, Inox Bim ha un range completo di armadi spogliatoio e da riposto. Reali, non virtuali.

CARRELLO COCKTAILS

Chi ha voglia di un cocktail?

E chi vuol sapere da dove viene il nome cocktail?

Non è facile rispondere a questa domanda… essendoci diverse teorie in merito!

Chi dice che si tratta dell’usanza, in voga nell’era coloniale tra i locandieri americani, di mescolare gli avanzi di alcolici (tails) in una botte, per poi vendere l’intruglio a basso prezzo (cock, per quanto strano possa sembrare, era il nome gergale del rubinetto della botte).

O forse il proprietario di una drogheria in Louisiana, che mescolava superalcolici, acqua e bitters per poi servire la miscela in un portauovo, che in francese si chiama coqueterie: nome che la gente del Sud, con il loro particolare accento, ha modificato nel tempo in cocktail.

Nel XIX secolo i viaggiatori inglesi negli Stati Uniti restavano inorriditi a vedere il modo in cui i loro cugini d’oltreoceano mescolavano del buon gin con altre bevande ai loro occhi meno “nobili”. Chiamavano (con disprezzo) detti esperimenti con lo stesso nome che veniva dato alle donne di facili costumi, cocktails.

Per ultimo, David Wondrich, storico appassionato dell’argomento, ci fornisce la sua versione, che non si può dire certo molto romantica.

Il termine, secondo Wondrich, deriva dall’abitudine dei commercianti di cavalli di mettere dello zenzero (o pepe) all’interno dell’orifizio rettale del cavallo, in modo che questo alzasse (cock, appunto) la coda (tail) dell’animale, facendolo sembrare più … vivace!

Ad ogni buon conto, il carrello cocktail di Inox Bim vi aiuterà nella preparazione dei vostri cocktail. L’ideale se preferite evitare di andare nelle stalle a mettere spezie nell’ano dei cavalli.