BANCHI BAR

Conoscete l’usanza del Caffè sospeso? Beh, ha addirittura una sua giornata internazionale: il 10 dicembre.

A meno che non siate di Napoli (o conoscitori della cultura partenopea), è improbabile che ne abbiate mai sentito parlare.

A Napoli, nel secondo dopoguerra, nacque una bellissima usanza: quando una persona si trovava di umore particolarmente buono, oppure quando vi era da festeggiare un lieto evento, lasciava al barista i soldi per un espresso extra; il beneficiario sarebbe stato un altro avventore, che magari stava attraversando una brutta situazione economica.

Un bellissimo gesto: regalare alle persone, tramite una semplice caffè, un poco di allegria.

Al giorno d’oggi, sembra che questa abitudine non sia più così comune. Ma nulla ci impedisce di chiedere al barista di poter offrire un caffè a chi non se la passa particolarmente bene.

PS: prima che dimentichi, Inox Bim ha una nuova meravigliosa gamma di banconi Bar.

BANCHI REFRIGERATI E FREEZER

Sei più tipo da birra o da vino? Almeno una volta nella vita ce lo siamo sentiti dire tutti.

Eppure, c’è stato un periodo in cui questo voleva significare uno status sociale vero e proprio. E dove se non nella Roma Imperiale, dove lo snobismo era di casa?

Il vino era la bevanda sia dei nobili che dei cittadini, sacra al Dio Bacco; il vino era simbolo di natura, amicizia e convivialità. “Ex vite vita”, dalla vite nasce la vita. E poco importa che il vino aveva al tempo un gusto terribile, tanto che doveva essere corretto con miele o altri aromi.

E la birra? Quella era roba per barbari, per quei popoli dell’Egitto e della Siria (da cui peraltro era originaria), per i Galli e per i Germani (i quali, scriveva Tacito, non erano certo propensi a limitarsi nel consumo). Al massimo la birra a Roma veniva usata come unguento dalle donne, oppure bevuta dalle puerpere in quanto si credeva (e, chissà come, è una leggenda metropolitana che ancora sopravvive!) favorisse l’allattamento.

Comunque, i banchi bar refrigerati di Inox Bim possono ospitare qualsiasi bevanda preferiate. Alcoolica o no!

BANCHI BAR NEUTRO

“Visto chiaramente come la moltitudine di coffee houses aperte negli ultimi anni all’interno di questo regno, (…) hanno prodotto effetti invero malvagi e pericolosi; così come molti commercianti e altri artigiani vi trascorrono male gran parte del loro tempo che potrebbe, e probabilmente sarebbe, altrimenti impiegato per lo svolgimento dei propri affari; ed essendo luogo in cui vengono elaborati e diffuse false storie, maliziose e scandalose, le quali recano danno al governo di Sua Maestà, e turbano la pace e la quiete del regno, Sua Maestà ha ritenuto opportuno e necessario che le coffee houses siano abbattute e soppresse.”.

 

L’anno era il 1675. Carlo II, re d’Inghilterra, Scozia e Irlanda, pubblicò l’editto di cui sopra per sopprimere le coffee houses, gli antenati dei bar.

Il bando è durato 16 giorni.

Le proteste sono state tante e rumorose, e provenienti da diversi strati sociali della popolazione, che Sua Maestà dovette rimangiarsi la parola.

È giusto un aneddoto, eh?

Comunque, c’è un’ottima linea di banchi bar aperti o chiusi (non refrigerati)!

ANGOLI DI RACCORDO

Tra gli innumerevoli misteri, o presunti tali, che circondano la Grande Piramide di Cheope, uno riguarda la sua geometria.

Probabilmente vi aspettavate alieni o civiltà superiori misteriosamente scomparse, e mi dispiace deludervi. Ma il sapiente utilizzo fatto dagli ingegneri egizi della proporzione aurea è anch’esso, a suo modo, affascinante.

L’inclinazione delle pareti, infatti, è 51º 50′ 35″. Praticamente una gradazione che si approssima incredibilmente all’inclinazione che si avrebbe utilizzando il rapporto aureo, o anche proporzione divina: un numero irrazionale (1,61803… seguito da un infinito numero di decimali) che si ripropone continuamente in natura, sia in grande (ad esempio nella forma delle galassie) sia in piccolo (come nei fiori di felce e nei gusci delle lumache), tanto da essere preso da artisti, da secoli a questa parte, come vero e proprio canone di bellezza.

Quindi, gli egizi conoscevano la sezione aurea, nonostante sia stato codificato per la prima volta dai seguaci di Pitagora circa 2000 anni dopo?

Probabilmente no. Altre Piramidi non hanno quella pendenza. Ed altre, successive a quella di Cheope, sono crollate a causa di un’inclinazione scorretta. Verosimilmente, ci sono arrivati per tentativi. E con uno di questi, caso volle per quella più maestosa di tutte, ci si sono avvicinati al millimetro.

Comunque, parlando di angoli, Inox Bim ha un range di banchi per bar angolari da raccordo. Poi i conti per fare le proporzioni auree, fateveli da soli!

RETROBANCO NEUTRO PER MACCHINA CAFFÈ

Durante il tardo Medioevo, nell’Impero Ottomano il caffè era una cosa abbastanza seria!

Figuratevi che una delle figure chiave tra il personale del Sultano era l’uomo incaricato della preparazione del caffè: il “Kahvecibaşı”, che tradotto suona più o meno come il “caffettiere”.

Allora il caffè era un lusso. Quindi, solo un servitore fidato potrebbe essere nominato con un compito così delicato!

Il Kahvecibaşı non solo era il custode di attrezzi e stoviglie necessarie alla preparazione della nera bevanda , ma supervisionava anche tutte le fasi della preparazione: dalla tostatura e macinazione dei chicchi, alla preparazione e poi al servizio.

Ed era anche sua responsabilità che gli “apprendisti” imparassero le tecniche sia di preparazione che nel servire. E tra gli apprendisti, vi erano anche le concubine del Sultano, il quale pretendeva che, tra le altre cose (suppongo io…), esse fossero in grado anche di preparare un ottimo caffè!

Per preparare un buon caffè, per fortuna, non servono più addestramenti e concubinaggi. Ed Inox Bim ha nelle sua offerta dei retrobanchi bar per macchine da caffè, con battifondi e sotto-cassettone!

ELEMENTI DA INCASSO DROP-IN

I “Macarons” sono probabilmente la più alta eccellenza della pasticceria francese. Due biscotti di pasta di mandorle a forma di disco che racchiudono la “ganache”, una crema fatta principalmente di panna, burro e cioccolato. La loro storia, come un po’ tutte quelle concernenti piatti o dolci famosi, è un mix di storia (vera) e storie (fantasiose).

Portati in Francia dall’Italia da Caterina de’ Medici, sposa di Enrico II Duca d’Orléans, devono il proprio nome probabilmente al fatto che “Maccherone”, nell’italiano alto-medievale, era anche il nome generico dato agli impasti.

Ma al tempo non era che un singolo biscotto, molto simile all’amaretto italiano. Poi nei secoli si è “evoluto”, si è raddoppiato fino a diventare una sorta di sandwich con al centro la glassa. E nel XX secolo un genio della pasticceria, Pierre Desfontaines, nella pasticceria “Ladurée” di Parigi, ha creato la ricetta che ha finalmente consacrato questo biscotto alla fama mondiale che merita!

Ed i drop-in da incasso Inox Bim, a mio modesto avviso, ne fanno un’esposizione più che degna!